Teatro

NTFI-18: Napoli Strit Festival 2018, il suono del silenzio

Napoli strit Festival 2018
Napoli strit Festival 2018

Dopo undici anni ritorna il Napoli Strit Festival con la decima edizione, grazie al Napoli Teatro Festival di Ruggero Cappuccio. Teatro, letture e musica: parole per definire il silenzio.

Arriva dopo un'attesa durata undici anni la X edizione del Napoli Strit Festival, che, inserito nell’ ambito del Napoli Teatro Festival, trasformerà l'8 e 9 giugno il centro di Napoli, da Piazza San Domenico Maggiore fino a Piazza del Gesù, in un teatro a cielo aperto. La particolarità di questo atteso ritorno sta nella complessa e affascinante tematica che affronteranno gli artisti, nazionali e internazionali: il silenzio. Spiega, infatti, Ettore De Lorenzo, organizzatore della rassegna: ”Avremo artisti di strada che useranno solo la gestualità per comunicare la loro arte e la musica che sarà comunque ispirata al silenzio”.

Si scava nella dimensione interiore

Per i vicoli e le traverse di via Benedetto Croce, passando per storici edifici come Palazzo Filomarino e Palazzo Venezia, protagonista sarà la dimensione interiore degli artisti e l'interpretazione intima degli spettatori. Si potrà guardare il silenzio, toccarlo con mano, e ritornare a un archetipo collettivo che la liquida modernità ha fatto scorrere via. Gli artisti, con le loro originali performances, vogliono fare in modo che chi osserva possa riscoprire lo spazio del silenzio che origina tra due parole. Così come nella musica, dove non sono solo le note a scandire il ritmo ma anche le pause che intercorrono nell'armonia.

La catarsi del linguaggio

L'idea del silenzio parte dalla constatazione che esso non è la mera assenza di voci o suoni; il silenzio è l'armonia del suono naturale. È per questo che Luis Siciliano, artista internazionale che aprirà dalle 17:00 a tarda sera le due giornate, intende sonorizzare il centro storico alla maniera di un bosco. Suoni naturali, che vogliono allontanare quella matrice artificiale di cui è pieno il nostro tempo.
Ma per "silenzio" si intende anche la rigenerazione delle parole. Il linguaggio è un mezzo spesso abusato. Le parole hanno perso il loro significato, la loro etimologia, la loro radice. La riappropriazione delle parole diventa, quindi, obbligata catarsi di linguaggio. Un linguaggio ampio che si fa parola, gesto, emozione.

Il silenzio nel caos

Il coraggio di questo affascinante progetto sta anche nel proporre una siffatta riflessione sul silenzio in una delle città più caotiche d'Europa, dove, ricordando un verso pregnante del rapper napoletano Shaone nella canzone Odissea, scoppiano ”allucch' e burdell' manc' ce stess' 'a guerra”. Parole identificative di quello che è uno stato di forza della città di Partenope, ma che sa anche rigenerarsi guardando in se stessa e nelle proprie viscere per offrire parole nuove per parlare e per parlarsi.

Per il programma degli eventi, tutti gratuiti, vai al sito del Napoli Teatro Festival 2018.